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Steve Walton's
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Perché alcuni artisti marziali gridano quando attaccano

Posted on Agosto 23, 2021 by admin

Il forte urlo tonante spesso sentito da artisti marziali durante l’esecuzione di una tecnica o un attacco, e ritratta in film e altri media, è più di una semplice forma di teatralità.

Proprio come la tecnica, la disciplina e la padronanza dello stile, il breve urlo forte che emana dalla contrazione del diaframma gioca una parte integrante in molti tipi di arti marziali.

Gli artisti marziali giapponesi che praticano aikido, karate, kobudo, kendo o judo si riferiscono ad esso come il Kiai. Gli studenti degli stili coreani come il taekwondo lo chiamano Kihap, mentre i praticanti di muay Thai usano il suono Aish. Iconic kung-fu leggenda Bruce Lee era noto anche per le sue urla durante gli attacchi potenti.

Mentre Kiai è un composto di “ki”, che significa “energia o umore”, e “a”, “un marcatore enfatico”, Kihap è un composto di “ki” è l’energia e “hap”, che significa “unire, armonizzare o amplificare.”

Anche se il suo nome può variare, il concetto e l’applicazione del grido condividono molto in comune tra le diverse discipline.

Ecco alcuni dei concetti principali della tecnica, conosciuta in occidente come il Grido dello Spirito:

Di solito consegnato in uno (“Hai!”) o due sillabe (“Hiyah!”), il grido deve emanare dal diaframma invece della gola in quanto presumibilmente aiuta a prevenire danni allo stomaco stringendo i muscoli del nucleo. Si ritiene che la tecnica fornisca potenza extra nel movimento offensivo e difensivo.

Come con qualsiasi forma di attività fisica pesante, le arti marziali richiedono energia e più ossigeno. Il grido permette allo studente di sviluppare una corretta tecnica di respirazione durante l’attacco, che coinvolge una rapida espirazione forzata e addestrato di respiro. Tale tecnica viene successivamente adottata dalle arti marziali straniere e da altri sport da combattimento.

Il grido aiuta anche a fornire attenzione e incanalare l’energia interiore, permettendo allo studente di impartire più potere a pugni e calci.

Proprio come un grido di battaglia, il grido serve anche come dichiarazione di fiducia di un combattente, destinato a spaventare un avversario, intimidire o esprimere uno spirito combattivo. Lasciando fuori un feroce Kiai o Kihap con una posizione corretta indica che non si tirerà indietro.

Nonostante i vantaggi nell’applicare tali urla mirate, molti stili di kung fu cinese e altri sport da combattimento come il pugilato, eliminano la pratica. Ciò è dovuto ai metodi che impiegano coinvolgono lunghi movimenti esplosivi, che richiedono diverse tecniche da eseguire con un solo respiro. Poiché le combinazioni nel pugilato e in alcuni kung fu vengono eseguite a raffica rapida, urlare si rivelerebbe controproducente.

Immagine caratteristica tramite Instgram / Bruce Lee (sinistra, destra)

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